Il disturbo ossessivo-compulsivo, spesso frainteso, può condurre a serie complicazioni.
Ci sono pochi disturbi psicologici che sembrano essere così fraintesi come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo o DOC.
Per molte persone, si è fatto strada nel gergo quotidiano, spesso usato per descrivere semplici tendenze perfezionistiche o un tipo di personalità pignola. Per tutti i membri dei social media che pretendono di diagnosticare il disturbo ossessivo compulsivo solo in virtù del fatto che ti infastidiscono pile irregolari di libri o quadri leggermente fuori posto, la verità è molto più seria: il disturbo ossessivo compulsivo può essere debilitante.
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Riconosciuto dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, comporta una lotta con pensieri intrusivi e angoscianti – queste sono le ossessioni – e anche abitudini ripetitive e rituali che tentano di risolvere l’ansia di quei pensieri. Quei rituali di comportamento sono le compulsioni. Sebbene non tutti quelli con disturbo ossessivo compulsivo abbiano entrambe, la maggior parte ce le ha e, per definizione, questi circoli viziosi di pensieri e comportamenti causano un intenso disagio e una significativa compromissione della vita quotidiana.
Per fortuna, c’è speranza e ci sono diverse opzioni di trattamento efficaci.
Per maggiore chiarezza, sulle grandi differenze tra il modo in cui la nostra cultura usa la parola “DOC” e come è veramente il disturbo psicologico stesso, continua a leggere.
No. Nel nostro lessico, “DOC” può sembrare un sinonimo di “anale”, ma questa è una percezione errata che spesso non ha alcun fondamento nella realtà. Le persone con disturbo ossessivo compulsivo possono sentirsi fuori controllo, perse nel ciclo di ossessioni e compulsioni, e possono sentirsi come se la perfezione non si trovi da nessuna parte. Non si tratta di volere le cose esattamente in ordine. Si tratta di una lotta continua per calmare i pensieri pruriginosi che continuano a intromettersi e le compulsioni che sono tentativi disperati di grattare quei pruriti.
Neanche questo. Sebbene alcuni individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo possano avere ossessioni specifiche che comportano paure di contaminazione e compulsioni che hanno a che fare con il lavaggio delle mani, molti non lo fanno. I pensieri ossessivi possono riguardare qualsiasi cosa angosciante e le paure di contaminazione, sebbene in crescita dopo il COVID, ne sono solo un sottotipo. E molte persone che accumulano oggetti fino a condizioni di vita pericolose soffrono in realtà di sintomatologia ossessivo-compulsiva. (Il disturbo da accumulo è strettamente correlato).
Non lo è. Il disturbo ossessivo-compulsivo è un vero e proprio disturbo psicologico che può causare immensi sconvolgimenti e sfide, e anche persone con diverse caratteristiche di personalità possono soffrirne. Contribuisce a creare una certa confusione l’esistenza di un disturbo della personalità che si chiama Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, ma queste persone potrebbero non avere affatto ossessioni o compulsioni (parecchio confuso!).
Ancora: no. Una persona con disturbo ossessivo compulsivo sta sicuramente lottando con l’ansia, ma deriva dalla continua intrusione di pensieri ossessivi e sconvolgenti e di abitudini che sentono possano prendere il sopravvento sulle loro vite. Le persone con disturbo ossessivo compulsivo spesso sentono che il loro cervello è il loro peggior nemico. Dire a una persona con disturbo ossessivo compulsivo di rilassarsi è utile quanto dire a una persona depressa di “essere semplicemente felice” (Non farlo!).
Per fortuna, questo è sbagliato tanto quanto gli altri. Quando si tratta di Disturbo Ossessivo-Compulsivo, anche in casi gravi, ci sono molte ragioni per sperare. Particolari tipi di terapia cognitivo-comportamentale come l’ERP (Terapia di Esposizione con Prevenzione della risposta), hanno mostrato livelli di efficacia molto promettenti e anche vari farmaci, inclusi gli antidepressivi SSRI, hanno mostrato effetti positivi.
Se soffri di disturbo ossessivo compulsivo, non restare in silenzio. Rivolgiti presto a uno specialista della salute mentale affidabile: non sei solo!
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