La psicoterapia rappresenta un investimento di tempo, denaro ed energia emotiva, ma le ricompense possono cambiare la vita.
La “buona terapia” è un’esperienza collaborativa tra terapeuta e paziente. Ma non tutte le terapie sono uguali.
La cosa più coraggiosa che potessi fare era chiamare per prendere questo appuntamento o attraversare quella porta, non c’è altro posto dove andare.
Robyn Martin.
Molte persone sentono la stanchezza mentale ed emotiva dell’ultimo anno o due. Incoraggiamo tutti a cercare l’aiuto che meritano e comprendiamo che il primo passo possa spaventare.
Ecco alcune cose che i terapeuti desiderano che i pazienti sappiano prima di iniziare la terapia. Sono racchiuse in 6 punti:
“Non è “fatto a me” ma “fatto con me”. Collaborare al trattamento è la chiave per sentirsi sicuri e motivati. E’ importante sapere che il terapeuta non ti aggiusta, ma lavora con te per avere le intuizioni giuste, che si spera ti portino al cambiamento.
2. Sentirsi a proprio agio con il terapeuta è importante.
La terapia è personale, unica e intima, devi trovare la soluzione giusta per te.
Angela Koreth, LPC-S, terapista ambulatoriale.
La terapia è personale, unica e intima. Devi trovare la soluzione giusta per te. Se non ti senti nel posto giusto potrebbe essere il momento di cercare un terapeuta diverso. Come terapeuti capiamo se vuoi provare qualcun altro.
3. Riconoscere il PROCESSO è importante.
Iniziare la terapia è l’inizio di un viaggio. Il cambiamento non avviene da un giorno all’altro, è un processo. La maggior parte della terapia si basa sul lavoro del paziente al di fuori della seduta, potrebbe trattarsi di impegnarsi nell’incrementare le attività, utilizzando una nuova abilità o utilizzando l’intuizione per comprendere meglio la risposta ad una situazione. Come dice il Dottor John O’Neil:
La terapia avvia la macchina, ma sei tu che guidi.
4. L’onestà e la condivisione sono fondamentali.
“La volontà e la trasparenza sono gli elementi critici per creare una relazione terapeutica in cui possiamo essere conosciuti, accettati e compresi ed è nel contesto di relazioni di attaccamento sicure in cui troviamo la maggiore capacità di cambiamento” (Estey). Tu sei l’esperto di te stesso, e possiamo solo sapere, capire e aiutarti in ciò che condividi con noi. In definitiva, abbiamo bisogno del tuo aiuto per capirti!
5. Tutte le emozioni sono ben accette.
Piangere non è una debolezza, e la rabbia è un’emozione normale e accettabile. Non sentire il bisogno di nascondere, addolcire o negare le tue emozioni naturali in terapia. Esplorarle e comprenderle fa parte del processo. Come a O’Neil piace ricordare alla gente:
Non ti giudichiamo perché ti senti in un determinato modo.
6. AGGIUSTARE non è l’obiettivo.
Non siamo qui per “riparare” nulla. Come ha condiviso Angela Koreth: “Siamo aiutanti, non aggiustiamo”.
Siamo qui per collaborare con te. L’obiettivo è più simile alla crescita che all’ “aggiustare”. Vogliamo aiutarti ad essere migliore, non un altro te.
La terapia è un viaggio bellissimo e meraviglioso che ha influenzato la vita di tanti. Se stai pensando di iniziare una terapia fatti avanti, so che un passo verso l’ignoto e può essere difficile ma mi auguro che questi 6 punti ti aiutino a farti sentire più a tuo agio nel farlo. La buona notizia è che, una volta intrapreso un percorso di terapia, non sei più solo nell’ordinare le tue emozioni, pensieri e comportamenti: hai qualcuno che ti aiuta. Come altri terapeuti riconosco che è un privilegio poter collaborare con te, un privilegio che non prendo alla leggera.
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