In questo periodo tutti siamo comprensibilmente spaventati.
Come professionisti della salute psicologica, in momenti di emergenza collettiva caratterizzata anche da ricadute psicologiche e forte ansia sociale, siamo intensamente impegnati a fornire informazioni e supporto.
Ci troviamo in una situazione di emergenza, ci troviamo di fronte ad una realtà difficile, ma siamo di fronte ad una realtà in cui abbiamo delle risorse per difenderci!
Quello che ci consigliano è seguire rigorosamente le più recenti Decretazioni, indicazioni ed Ordinanze delle Autorità di Sanità Pubblica.
Agire tutti in modo informato e responsabile e aiutarsi reciprocamente a farlo, aumenta la capacità di protezione della collettività e di ciascuno di noi.
Quali sono i comportamenti da seguire per prevenire il contagio del Coronavirus?
L’Istituto Superiore di Sanità fornisce 10 indicazioni pratiche da seguire per fermare il Coronavirus:
Indice dei contenuti
Siamo giustamente spaventati.
La paura è un’emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo. Nelle paure c’è la sensazione che qualcosa minacci la nostra esistenza o la nostra integrità biologica o quella delle persone a noi più vicine.
La paura funziona bene se è proporzionata ai pericoli. Oggi molti pericoli non dipendono dalle nostre esperienze. Ne veniamo a conoscenza perché sono descritti dai media e sono ingigantiti dai messaggi che circolano sulla rete.
Quello che succede è che si ha più paura dei fenomeni sconosciuti, rari e nuovi, e la diffusione del Coronavirus ha proprio queste caratteristiche.
Di fronte alla paura della morte evocata da questo nuovo virus ne risulta un comportamento irrazionale alimentato dall’intensa sensazione di minaccia che annebbia le nostre facoltà di giudizio. Si passa dal considerare un pericolo contenuto e limitato di contagio al valutare la realtà come estremamente pericolosa percependo rischi e minacce ovunque.
In questi casi la paura si trasforma in panico e finisce per danneggiarci.
Per evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema condivido il “decalogo antipanico” proposto dal Consiglio Nazionale di Psicologia (CNOP), che rappresenta un contributo per riflettere ed orientare al meglio i nostri pensieri, emozioni e comportamenti – individuali e collettivi – di fronte al problema Covid-19.
Abbiamo visto che è normale e funzionale, in chiave preventiva, avere paura davanti ad un rischio nuovo, come l’epidemia da coronavirus: ansia per sé e i propri cari, ricerca di rassicurazioni, controllo continuo delle informazioni sono comportamenti comprensibili e frequenti in questi giorni.
È stata chiamata “infodemia” il contagio e la diffusione delle notizie: guardando la tv, aprendo i giornali o andando in rete si viene sommersi da una marea di informazioni di ogni tipo sul Coronavirus: veri esperti e finti esperti, specialisti improvvisati, persone che riportano il “sentito” dire o il “sentito” letto. In questo campo ragionare con il “buonsenso” porta a conclusioni spesso errate.
Si tende così a aumentare la percezione dei rischi e siamo spinti a cercare ossessivamente informazioni più rassicuranti. I media però sono fatti per attirare l’attenzione e ci espongono per lo più a cronache allarmanti facendo crescere la sproporzione tra pericoli oggettivi e paure personali.
Conclusione: riduci la sovraesposizione alle informazioni dei media.
Quanto tempo dedicare alla ricerca di informazioni? Non esiste una regola! Diciamo che 10 minuti al giorno possono bastare.
Le semplici informazioni sopra riportate sono sufficienti. Una volta acquisite le informazioni di base su che cosa succede e che cosa fare, è sufficiente verificare gli aggiornamenti sulle fonti affidabili sopra indicate.
È bene attenersi a quanto conosciuto e documentabile.
Quindi basarsi SOLO su fonti informative ufficiali, aggiornate e accreditate:
Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
Al Ministero della Salute, alla Protezione Civile, e al Sistema sanitario nazionale e regionale lavorano specialisti esperti che collaborano per affrontare con grande rigore, attenzione e con le risorse disponibili la situazione in corso e i suoi sviluppi.
Attenzione a verificare le fonti delle informazioni che stanno circolando sui social! Attieniti solo alle fonti attendibili, una buona percentuale sono delle fake news che alimentano il panico.
La preoccupazione! Una delle principali cause di sofferenza e di persistenza dello stato ansioso è la preoccupazione. Per superare queste difficoltà spesso cerchiamo di avere più certezze e più controllo – ad esempio, facendo ricerche su Internet sul coronavirus. Questo in realtà aumenta l’ansia.
L’antidoto a questo circolo vizioso è l’accettazione dell’incertezza e del controllo. Cerca di coltivare questo atteggiamento di apertura sull’incertezza e dimentica il controllo.
Ci angoscia una ipotesi, una possibilità eventuale, non la condizione presente e concreta. Abbiamo paura di quello che ci potrebbe succedere domani o fra una settimana, ma quella paura ci perseguita oggi, ci angoscia oggi, ci impedisce di vivere in piena serenità l’unico momento che conta davvero, ovvero il momento presente, il qui e ora.
Ma se ci pensi l’aspetto paradossale di tutto questo è che molto spesso le nostre paure non si realizzano, ciò che ci preoccupa la maggior parte delle volte non succede nella realtà, i timori si rivelano infondati.
La normale conseguenza di tutto ciò è che ci ritroviamo ad aver trascorso lunghe ore e giornate intere in uno stato di angoscia e preoccupazione legato a paure che si sono poi rivelate vane proprio perchè inerenti a fatti e situazioni che non si sono verificati. Ci lasciamo sopraffare dalle preoccupazioni e ci dimentichiamo di vivere.
Come fare allora a liberarci dalla sensazione di ansia e preoccupazione del coronavirus che ci attanaglia? L’unico momento che realmente esiste è questo preciso istante, il qui e ora. Pratica l’esercizio fisico, approfitta per sentire gli amici, dedicati ad un hobby. Mentre focalizzi la tua attenzione su queste azioni, riconosci che la tua mente potrebbe vagare e fermarsi su una preoccupazione, accettalo e riporta la tua concentrazione sulle azioni che stai svolgendo.
Organizza ogni giorno un po’ di tempo limitato, un luogo specifico, da dedicare alle preoccupazioni. Mettile da parte e rimandale all’ora per l’appuntamento con le preoccupazioni. Questo aiuta a distaccarsi più facilmente dai pensieri negativi.
Se pensi che la tua paura e l’ansia siano eccessive e ti creano disagio non avere timore di parlarne e di chiedere aiuto ad un professionista. Gli Psicologi conoscono questi problemi e possono aiutarti in modo competente. Tutti possiamo avere necessità, in certi momenti o situazioni, di un confronto, una consulenza, un sostegno, anche solo per avere le idee più chiare su ciò che proviamo e gestire meglio le nostre emozioni, e questo non ci deve far sentire “deboli”.
Non è debole chi chiede aiuto per aumentare le proprie risorse e quelle dei suoi cari.
Pensi di avere un
problema di ansia?