A molti di noi sarà successo in alcune occasioni, in particolare in situazioni pubbliche, di arrossire, di sudare le ascelle, la fronte o le mani.
La sudorazione è una reazione corporea assolutamente normale. Capita di sudare quando fa molto caldo, per un intenso sforzo fisico, a causa di uno spavento, ma anche senza un motivo ben preciso. La sudorazione s’intensifica in estate e nei luoghi chiusi ed è, invece, meno intensa nei mesi invernali e quando ci si trova all’aria aperta.
Quando questa reazione fisiologica avviene in momenti sbagliati, o ci si trova in situazioni sociali, la sudorazione eccessiva può diventare molto imbarazzante.
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L’iperidrosi primaria (non deriva da cause specifiche), compare in fase adolescenziale e frequentemente interessa l’area palmare e ascellare.
L’iperidrosi palmare, ossia il fenomeno delle mani sudate, è la più problematica delle forme di sudorazione eccessiva, perché la stretta di mano è un gesto frequentemente utilizzato nei rapporti interpersonali.
L’entità della sudorazione può variare da una lieve umidità del palmo della mano a un vero e proprio gocciolamento delle mani.
L’iperidrosi si definisce secondaria quando deriva da altre cause: ipertiroidismo, menopausa, terapie ormonali, alterazioni endocrine, obesità.
La sudorazione, come abbiamo già detto, è un fenomeno normale. Il calore evapora con la sudorazione permettendo di mantenere costante la temperatura corporea (intorno ai 37°), ed evitando che il corpo si surriscaldi.
Questo meccanismo è regolato dal sistema nervoso simpatico che determina l’attivazione delle ghiandole sudoripare. Le ghiandole sudoripare che sono presenti nel nostro corpo sono maggiormente concentrate proprio nelle mani.
Si parla di iperidrosi, quando il funzionamento di questo meccanismo è alterato, per cui si ha un’iperattività del nervo simpatico e del ganglio che è collegato alle ghiandole sudoripare del palmo delle mani.
Per queste problematiche è opportuno procedere con un trattamento graduale e il meno invasivo possibile, e solo qualora questi interventi si rivelino inutili si può passare ad altri tipi di intervento, che sono diversi a seconda delle zone interessate (intervento chirurgico, iniezione di botulino).
Riducono la sudorazione del 30-40%, ma non sono risolutivi. Si trovano in commercio i sali di alluminio (cloruro di alluminio) che applicati sulla pelle restringono i pori e riducono la sudorazione.
La ionoforesi consiste nell’applicazione di una corrente di bassa intensità attraverso delle apposite apparecchiature sulle aree interessate dall’iperidrosi, ed è utilizzata specificamente per l’iperidrosi palmare e plantare. Il trattamento ripetuto per alcune settimane riesce a bloccare la sudorazione ma poi serve ripetere il ciclo. Si adotta questa soluzione qualora gli antitraspiranti non producano risultati soddisfacenti.
Si utilizza per l’iperidrosi palmare, plantare e ascellare. Consiste in un trattamento ambulatoriale, in cui la tossina botulinica viene iniettata con un ago, in dosi bassissime, nella cute delle ascelle, in alcuni punti del palmo delle mani o della pianta dei piedi, per inibire la secrezione delle ghiandole sudoripare.
Si tratta di una tecnica molto invasiva che viene eseguita solo dopo un opportuno consulto specialistico. Consiste nell’asportazione delle ghiandole sudoripare e di gangliectomia-simpaticectomia. L’intervento si effettua accedendo, attraverso delle piccolissime incisioni della cute, nel cavo ascellare. Il chirurgo con questi strumenti individua e poi procede all’asportazione dei gangli nervosi dai quali partono i segnali che attivano le ghiandole sudoripare.
Le mani sudate possono essere la spia dell’ansia legata alla paura del giudizio degli altri. L’ansia può essere un fattore scatenante. Il fenomeno delle mani sudate si presenta nelle situazioni che creano agitazione (una riunione di lavoro) e spesso è accompagnato da iperventilazione, accelerazione del battito cardiaco e rossore del viso.
Spesso si instaura un vero e proprio circolo vizioso: la sudorazione crea ansia e a sua volta l’ansia genera un aumento della sudorazione.
Quando non è possibile evitare la situazione, la persona entra in una spirale di paura (ansia anticipatoria) per quello che succederà e per come apparirà agli occhi dell’altro. Prima di affrontare la situazione si presenterà alla sua mente un pensiero fisso come “si accorgeranno che sto sudando”, “farò una pessima figura”, ma più si teme un evento più è probabile che esso accada (un fenomeno noto come profezia che si autoavvera).
Il problema è alimentato dal seguente meccanismo: più la persona vuole evitare di sudare, più concentra la sua attenzione sul fenomeno che si amplifica.
L’iperidrosi crea disagio nelle relazioni sociali (indumenti con grosse macchie di sudore alle ascelle, provare imbarazzo a stringere la mano), per questo motivo alcune persone arrivano ad isolarsi per evitare qualunque contatto sociale. Il fenomeno delle mani sudate però causa anche problemi di natura professionale per quelle persone che lavorano in settori che richiedono la manipolazione di carta o tessuti (impronte di sudore), oppure che richiedono frequenti contatti sociali (stretta di mano con clienti).
Questo fenomeno arriva ad incidere in maniera significativa sull’equilibrio psicofisico dell’individuo.
Con l’aiuto dello psicoterapeuta si analizzano le situazioni che generano ansia e s’impara ad identificare le convinzioni disfunzionali o i pensieri negativi catastrofici che generano le emozioni negative per metterli in discussione attraverso un’esposizione guidata sul campo.
Se le hai provate tutte e ancora non hai risolto il problema puoi contattarmi all’indirizzo e-mail: info@mariannadimonte.it
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