In questo momento di piena emergenza sanitaria stare in casa da soli può essere davvero intollerabile. A dirlo sono le persone che mi hanno contattato e alle quali ho offerto una consulenza telefonica di supporto psicologico quando pensavano di non farcela.
La solitudine è il peggior nemico quando si ha paura. I pensieri catastrofici che invadono la mente diventano sempre più frequenti ed estremamente pericolosi. Ci si misura la febbre in continuazione, si avvertono dolori articolari, uno strano pizzicore in gola e ci si immagina gravemente malati e privi di assistenza.
Presto la paura può portare al panico. Se la paura serve a prendere le giuste precauzioni, il panico al contrario fa stare molto male al solo pensiero di avere una malattia e le preoccupazioni assumono proporzioni tali da incidere pesantemente sulla qualità della vita.
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L’ansia, in generale, è lo stato emotivo spiacevole che si avverte quando si pensa a dei pericoli futuri; l’incertezza del futuro e l’impossibilità di controllare tutto ciò che possa accadere genera uno stato di tensione molto intenso. L’ansia genera delle reazioni fisiologiche e comportamentali che preparano il nostro corpo a reagire nel caso in cui si verificasse davvero l’evento temuto. L’ansia è una reazione caratterizzata da sensazioni di minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche (aumento della pressione sanguigna, accelerazione del battito cardiaco, aumento della tensione muscolare). L’ansia è funzionale, ci aiuta ad individuare possibili pericoli futuri e ci prepara verso di essi.
Con l’arrivo della pandemia l’ansia per la salute si diffonde e in questo momento critico più persone possono sentirsi maggiormente in difficoltà a gestirla.
In particolare, l’ansia per la salute è la tendenza a preoccuparsi eccessivamente verso stimoli legati alle malattie, incluse le malattie infettive. Anche l’ansia per la salute ha una funzione adattiva; essa ci permette di valutare i segnali corporei di malattia e ci spinge a non esporci al pericolo di ammalarci.
È normale, in questo periodo, che siamo tutti esposti al pericolo dovuto alla pandemia, che siano più alti i livelli di preoccupazione per la salute, che ci allertano verso alcuni sintomi fisici (es. tosse, fiato corto, febbre) e ci permettono di evitare di mettere in atto comportamenti che favoriscono il contagio.
Chi soffre di ansia per la salute, tuttavia, tende ad amplificare tali sintomi e a interpretarli erroneamente come la causa di una grave malattia. Chi ne soffre occupa molto tempo ed energie a pensare alla propria salute con controlli attenti e accurati del proprio corpo e a cercare aiuto o rassicurazioni sui propri sintomi. Tutto ciò può compromettere il funzionamento lavorativo, familiare, e inficiare la qualità della vita della persona.
Il modello cognitivo comportamentale evidenzia alcuni fattori che possono determinare l’aumento del livello d’ansia per la salute.
– Costante e intensiva messa in atto di comportamenti correlati alla salute: lavarsi le mani in modo insistente e ripetuto, investire una grande quantità di tempo e di prodotti per la disinfezione della casa, può creare danni fisici e compromettere la capacità lavorativa.
– Evitamenti disadattivi: considerare i presidi medici come fonte di malattie anziché come risorse, può spingere a evitare gli ospedali anche se si ha bisogno di cure specialistiche.
– Eccessiva richiesta di rassicurazioni: la persona ricorrerà alle rassicurazioni che potrà ricevere da parte del medico e, a volte, di familiari e amici. Chiedere insistentemente il parere dei medici aumenta il rischio di ricevere informazioni contrastanti, contribuisce ad incrementare l’ansia per la salute e rinforza l’idea che la propria salute è a rischio. La ricerca di rassicurazioni può divenire una vera e propria cyberchondria, ovvero il fenomeno che alimenta la convinzione e l’ansia di avere una grave malattia dopo averne letto i sintomi online.
Studi controllati hanno dimostrato che l’intervento cognitivo comportamentale, per pazienti che soffrono di elevata ansia per la salute, è considerato attualmente il trattamento di prima scelta (Tyrer & Tyrer, 2018; Taylor & Asmundson, 2017).
In questo periodo particolarmente difficile, si possono eseguire vari tipi di suggerimenti, esercizi, e sono disponibili alcune indicazioni utili per una migliore gestione dell’ansia per la salute:
Ciò che è importante è che il possibile esito psicologico di questa pandemia dipenderà molto dalla modalità con cui affronteremo questo delicato momento. Siamo gli artefici del nostro destino!
Pertanto, il suggerimento è di iniziare subito a vedere tutto questo non come una terribile catastrofe ma come un’opportunità unica per tutti, di soppesare, valutare, modificare comportamenti, relazioni e rompere gli equilibri.
“…questo è il momento di fermarsi e svuotare la valigia troppo piena per ripartire più leggeri e consapevoli di ciò di cui abbiamo veramente bisogno!”
(F.P. 2020)
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